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RELAZIONE CONVEGNO UCIIM DEL 14/03/2009
Saluto e ringrazio a nome mio e della sezione Mons. Gianfranco Todisco che oggi ci ha fatto vivere un intenso momento di analisi sull’educazione e che con la sua relazione precisa e ricca di spunti di riflessione ha allargato i nostri orizzonti su quello che è il ruolo degli educatori. E’ un’opportunità che intendiamo cogliere per trovare le giuste risposte alle nostre difficoltà di interpretare e conoscere il variegato mondo dell’adolescenza e dei giovani. Noi che siamo docenti cattolici non possiamo esimerci dal dare il nostro contributo per analizzare e cercare di risolvere quella che ormai da tutti viene riconosciuta come “ emergenza educativa. La scuola insieme alla famiglia, la chiesa e gli Enti locali ha un ruolo determinante nella formazione delle generazioni future. · Dall’analisi della nostra realtà locale i problemi che emergono per quanto riguarda l’educazione dei giovani sono più o meno gli stessi di tutta la penisola e che vengono fuori ogni giorno dalle varie statistiche condotte: · In primo luogo la mancanza di famiglie cosiddette “normali”. Ormai gran parte dei nostri alunni vivono in famiglie con genitori separati per vari motivi. · La solitudine dei ragazzi dovuta alla povertà di relazioni umane. Quando i genitori sono assenti per lavoro o altro, non ci sono più i nonni ,gli zii e i cugini di una volta che comunque supplivano a tale assenza. · Per cui i ragazzi colmano questo grande vuoto con l’uso smoderato dei computer, televisione e telefonino che danno al ragazzo una visione della realtà non sempre corretta. · La scene violente da cui sono bombardati continuamente. I soprusi e la prepotenza nei confronti dei più deboli spesso fanno nascere in loro la convinzione che questi sono i metodi per affermarsi nella società moderna. Ed ecco che ciò si traduce nei fenomeni di bullismo e nei casi più gravi violenza sessuale. · Un altro modo per colmare questo vuoto affettivo è sicuramente l’alcool e la droga che anche da noi hanno preso piede. Quindi alla luce di questa realtà occorre che l’insegnante, con grande pazienza e tenacia, si avvicini ai suoi allievi guardandoli con gli occhi del cuore, ascoltandoli, facendo sentire la sua presenza in modo continuo perché loro spesso sono alla ricerca disperata di affetto, vogliono essere sicuri di poter condividere con qualcuno i loro problemi ma anche le loro gioie. Grazie a tutti. Il Presidente della Sezione Mirella Renne
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Sezione UCIIM di Mirto-Rossano (CS) |