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MEDITAZIONE Mentre Gesù avanza lungo la Via Crucis col volto bagnato di sudore e rigato di sangue, ecco che tra la folla si fa avanti una donna che non si fa né contagiare dalla brutalità dei soldati, né immobilizzare dalla paura dei discepoli. Ella con coraggio offre un po’ di sollievo a Gesù asciugando il suo volto segnato dal dolore. Gesù gradisce questo gesto e ricambia immediatamente con un premio pubblico dando la sua stessa immagine. Cosa ci insegna l’atto sublime della Veronica e come possiamo imitarlo nella nostra vita quotidiana? Noi che come insegnanti cattolici viviamo principalmente nel mondo dei giovani dobbiamo imitare la Veronica e fermarci a guardare con gli occhi del cuore il volto dei nostri alunni, uscire fuori da noi stessi, dalle nostre paure e da schemi predefiniti. Tergere il volto sfigurato di tanti nostri ragazzi. Sfigurato dal bombardamento continuo di visioni violente, inespressivo e vuoto per le troppe ore passate al computer, affamato d’amore, in cerca di uno sguardo di tenerezza, che spesso non sappiamo o possiamo dare perché andiamo di fretta. L’esempio della Veronica ci interpella in tal senso: esserci, fermarci, guardare, ascoltare, tutte azioni che nel nostro mondo non si usano più; forse solo così possiamo vedere i bisogni dei nostri allievi e di tutti quelli che ci circondano e rendere ogni incontro speciale perché in loro scopriremo il volto di Cristo.
PREGHIERA Nessun volto è più bello del
tuo, Signore Gesù, Il Presidente della Sezione Mirella Renne
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Sezione UCIIM di Mirto-Rossano (CS) |