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SCUOLA RI-FORMATA
Realtà e prospettive emerse
dal Convegno regionale UCIIM
Tenuto, sabato e domenica,
al Centro Congressi “la Principessa”
di Amantea
Il Presidente regionale
dell’Associazione, Prof. Franco Caravetta, nell’apertura dei lavori, ha
fornito un input valido e stimolante, sulla scorta della sua lunga e
competente esperienza di scuola.
Nella prima giornata, si sono susseguiti diversi interventi
di grande interesse ed attualità.
Il Presidente nazionale UCIIM Giovanni Villarossa, attraverso un
tracciato storico della Scuola italiana, ha sottolineato che da “figli
di Gutemberg” siamo oggi divenuti in gran parte, specie i giovani,
“fratelli di Bill Gates”, dimostrando come ai docenti necessitino nuove
conoscenze e competenze didattiche.
Ha poi richiamato ed esplicitato i tre obiettivi generali del Trattato
di Lisbona (2000) e del Consiglio europeo di Stoccolma (2001), relativi
ai sistemi di istruzione e formazione, per migliorarne la qualità,
facilitarne l’accesso, aprirli al mondo.
L’analisi puntuale e dettagliata della normativa per la Scuola
dell’infanzia e del 1° ciclo secondo la Ri-forma è stata presentata
dalla Prof.ssa Maria Grazia Saffioti, la quale ha illustrato anche le
“Indicazioni nazionali per il curricolo”, con riferimenti alla prima
applicazione ed alla necessità di approfondimento sul campo da parte di
Docenti e Dirigenti.
Il Prof Giacomo Timpanaro, ha introdotto il suo intervento con l’idea
di scuola articolata in cinque prospettive. Ha fatto riferimento alla
normativa dell’ultimo decennio, ai cambiamenti in positivo ed in
negativo; ha evidenziato alcuni nodi critici per trovare possibili
miglioramenti, sottolineando spazi di intervento nelle more di
completamento della riforma Gelmini.
Il fondo di ottimismo che deve animare l’educatore – ha affermato – sta
nell’applicare le buone prassi positive nei contesti delle leggi e nella
consapevolezza che le conoscenze s’insegnano e i valori si testimoniano.
Molto animata e compartecipata è stata la relazione della Prof.ssa
Rosalba Candela sulla carriera dei docenti. Ella ha presentato i Disegni
di Legge in discussione, soffermandosi sul D.d.L. Aprea , che sembra una
accettabile base di confronto, anche per la disponibilità espressa
dall’On. Aprea nella lunga intervista concessa all’UCIIM; ha espresso
vive perplessità e preoccupazioni per il D.d.L. Goisis, espressione di
un concetto di federalismo sperequativo e viziato da preconcetti. Sono,
quindi, emersi vari problemi: l’aspetto professionalizzante carente di
contro ad una professionalità sempre più complessa; l’urgenza di
adeguata formazione dei docenti, sia a livello iniziale che in itinere;
la effettiva realizzazione dell’autonomia scolastica, in rapporto
equilibrato con le competenze di Enti ed Istituzioni; reclutamento,
tirocinio, valutazione ed altro; codice deontologico; ruolo delle
Associazioni.
Il dibattito è stato ricco di interventi appropriati e stimolanti le
repliche di approfondimento dei Relatori.
Coordinando la sessione dei lavori, la Prof.ssa Pina Spataro, con
l’acutezza di riferimenti storico – filosofici, ha esemplarmente tenuto
ben chiaro il filo del discorso.
In apertura della seconda giornata, la Prof.ssa Mirella Pacifico ha
presentato dati significativi della Calabria, attraverso tabelle
relative alla situazione delle Scuole (il cui ultimo dimensionamento ha
prodotto 83 accorpamenti); delle cattedre (2.600 posti in meno), degli
alunni e del fenomeno della dispersione; delle previsioni tutt’altro che
confortanti a seguito della Riforma. La trattazione è stata resa viva da
osservazioni oggettive e personali, indice di professionalità e piena
consapevolezza dei problemi.
Il presidente Villarossa ha riportato i risultati di un’indagine
condotta tra Docenti e dirigenti sulla tematica del Convegno e su quanto
emerso nell’ultimo “Seminario di primavera”: il tutto sarà pubblicato su
un numero monografico della rivista “La scuola e l’uomo”, organo di
stampa dell’UCIIM.
L’ultima relazione, del Prof. Timpanaro, ha trattato aspetti
didattici, ossia come calare i principi generali nella pratica,
attraverso una attenta lettura della normativa, per poi applicarla al
meglio. Valori e scientificità sono alla base di ogni azione che abbia
senso ed intenzionalità educativa. L’UCIIM, in questa fase innovativa
come in passato, si propone di accompagnare la transizione attraverso
gruppi di ricerca e sperimentazione sul campo, costituiti nelle Sezioni
ed in collegamento con le scuole, ma in un confronto sistematico a
livelli più ampi (provinciale, regionale, nazionale).
Il coordinamento del D.S. Felice Caruso, con qualche arguzia sul
tema, ha contribuito a ben collegare il dibattito e alla scorrevolezza
dei lavori.
Le conclusioni del Convegno, affidate alla Prof.ssa Anna Bisazza
Madeo (Vicepresidente nazionale della nostra Regione), hanno costituito
una sintesi puntuale dello svolgimento del Convegno. Inoltre, hanno
offerto una serie di considerazioni che danno larga materia per
ulteriori incontri e soprattutto richiamano ad una autentica
corresponsabilità che va ben oltre la semplice partecipazione. Ha
parlato del disagio e del disorientamento vissuti oggi da più parti
nella scuola, per l’accelerazione dei mutamenti sociali, per tutta una
serie di contraddizioni non facilmente sanabili, per la crisi non solo
economica ma assai più di valori etici, civili, religiosi, aggravata
spesso da testimonianze negative da parte di coloro che dovrebbero
essere punti di riferimento.
Ha richiamato la necessità inderogabile di una weltanschaung,
cioè di una visione chiara dell’uomo, della società e della vita,
humus di ogni progetto educativo ed esigenza vitale dei giovani.
Ha richiamato l’impegno collaborativo dell’Associazione con le
Istituzioni territoriali, per trovare sinergie nei vari contesti,
superando la polverizzazione delle risorse, in vista di una maggiore
incisività.
Nostro obiettivo – ha ella affermato, concludendo il suo intervento – è
la crescita della persona che, relazionandosi agli altri, diventa
soggetto promotore di quel progresso culturale e sociale che porta con
sé anche ben-essere.
Tutte le innovazioni legislative camminano sulle nostre gambe e sono
orientate dalle nostre intelligenze, pertanto non possiamo declinare la
responsabilità etica propria del nostro compito, sarebbe come svendere
il nostro patrimonio di professionalità e di vita.
Ignazio Russo |